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Sin da bambino, sono sempre stato etichettato come alternativo, a dirla tutta mi hanno sempre considerato un diverso…
Non m’interessavano gli sport, soprattutto quelli che venivano praticamente imposti dalla società, come il calcio o il basket, e visto che le poche opzioni di svago proposte non smuovevano alcun interesse nella mia testolina matta, ho cominciato a guardarmi intorno e a cercare emozioni in modi diversi.
Da piccolissimo vivevo in campagna e, senza sapere cosa fosse l’empatia, parlavo, giocavo e crescevo in compagnia di cavalli, cani, capre e asini; la cosa strana era che riuscivo ad avvicinare e rasserenare animali piuttosto irrequieti e parecchio più grossi di me senza il minimo sforzo e soprattutto senza rendermene conto, anche perché mi fidavo solo di loro. A dirla tutta, mia madre, che ha sempre visto lungo e si era accorta di questa mia capacità e mi aveva dato l’importante nomina, per un bimbo di quell’età, di “Addetto ai Ciucci”, così da tenermi alla larga dagli altri animali per paura che mi facessi male. Preferivo di gran lunga stare in loro compagnia, piuttosto che di altri bambini e appena potevo sgattaiolavo a salutare tutti gli altri miei amici.

Purtroppo, per motivi di lavoro, ci siamo trasferiti e la magia della fattoria con tutti i miei amici animali svanì, rendendomi un ragazzetto timido, piuttosto chiuso e soprattutto di nuovo alla ricerca di quell’emozione che non rientrava nei classici sogni dei miei coetanei…una persona, però, suscitava in me la speranza che non tutto era perduto…era la nonna!
Quella donna viveva con noi nella fattoria e ogni tanto veniva a trovarci nella nuova casa; Inutile dire che alla sua vista i ricordi riaffioravano e per me tornava quella gioia e quella pace che non riuscivo a ritrovare. Era la nonna che tutte le mattine si alzava presto e preparava la pasta fresca, raccontava storie avventurose e sopra ogni cosa, non muoveva un solo muscolo se non accompagnata dal suo inseparabile giradischi e quella sua valigetta logora dall’usura e pesantissima piena dei suoi dischi gelosamente e amorevolmente custoditi, che portava sempre con se, sia per una scampagnata giornaliera al mare, sia per lunghissimi ed estenuanti viaggi in treno, ma soprattutto accompagnava le sue lunghe e laboriose giornate in fattoria e rallegrava le calde e ristoratrici sere passate in festa in cortile, tra vecchi e nuovi amici, un bicchiere di vino e il sottofondo del giradischi, maldestramente appoggiato sul trespolo, che gira e infonde a tutti il suo calore e la sua magia.

Le sue visite diventarono sempre più sporadiche e la mia ricerca della gioia mi riportava sempre ai momenti legati a lei…ormai l’adolescenza era alle porte e mi rendevo sempre più consapevole che il ricordo di quel giradischi era la chiave della mia felicità!
Mi ritrovavo spesso solo nell’auto di mamma ad ascoltare la radio, piuttosto che andarmene in giro coi miei amici, inventavo ogni tipo di scusa per non partecipare a tornei di calcetto e passavo i pomeriggi ascoltando e riascoltando i 33giri dei miei genitori…ecco la chiave del mio paradiso!!!

Non mi piaceva un genere piuttosto che un altro, ascoltavo il liscio come la commerciale alla radio, le colonne sonore dei film e le audio cassette di qualsiasi artista…ero curioso, ascoltavo, prendevo appunti, confrontavo e intanto mi facevo una cultura immagazzinando nomi di artisti, titoli dei brani e classifiche e, senza rendermene conto facevo una cernita escludendo quello che ritenevo poco interessante e scoprendo una predilezione per la musica Techno.
Visto che la scuola non era il mio forte, comincia a lavorare presto e così ebbi tempo e possibilità economiche per dare il via alla mio sogno, che tutt’oggi prosegue a gonfie vele, con alti e bassi, ma sempre con quell’emozione che senti solo quando fai qualcosa col cuore.

Col passare del tempo ho mantenuto salde le mie origini e convinzioni , ma la tecnologia spesso ha avuto la meglio e spesso mi sono scontrato con la brutale realtà di ragazzini che da un giorno all’altro si trasformano in veri e propri vip riconosciuti spesso a livello mondiale. Molte volte negli ultimi tempi mi sono fermato e mi sono chiesto se valesse la pena continuare, e le motivazioni sono state diverse; ci sono stati momenti in cui ho messo in discussione la mia età e se non fosse stato il momento di crescere e diventare uomo, ma è scientificamente testato che si vive meglio se si resta un po’ bambini…in altre occasioni per riuscire ad avere una serata mi son dovuto svendere e mi son chiesto se ne valesse la pena, ma diciamocelo chiaramente…meglio che girino i giradischi che le palle! Per un certo periodo mi sono anche messo in stand by per dedicare più tempo alle persone che mi stavano vicino e che per me hanno sempre fatto tanto, ma proprio loro dopo pochissimo tempo trascorso lontano dalle puntine reclamavano il loro dj, senza quella magia non ero più io e così eccomi qui.

A volte faccio uno strano esempio, sono pienamente convinto che chi ama il giradischi per uno o per tutti i suoi pregi, è attratto da quel tondo che gira, come chi gioca al casinò online alla roulette per il gusto di giocare, per assaporare il momento. Parlo di quei giocatori che lo fanno responsabilmente e, come nel mio caso, di quei dj che fanno partire il moto perpetuo ed incantante dei giradischi, una spirale che ti risucchia nel suo mondo parallelo e ti fa vivere nuove emozioni…ogni serata, ogni volta è un viaggio in un vortice che ti rapisce e decide lui dove farti atterrare…e c’è il meraviglioso pericolo che risucchi te e chi ti sta intorno…il suono caldo della puntina quando sfiora il vinile, da li parte tutto, anche se i dischi li conosci tutti a memoria, ogni volta ti sorprendono e ti mettono in contatto con mondi diversi ed è quasi impossibile rifare lo stesso viaggio due volte. 

Sono sicuro che il fascino del giradischi e del vinile non passeranno mai di moda…sta a noi aver voglia e coraggio di lasciarci andare e farci trasportare in un mondo senza luogo ne tempo.

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